NIDO E SCUOLA DELL’INFANZIA: come favorire l’inserimento. L’articolo di Gloria Lanciotti sulla Rete Zero-Sei di Save the Children

Pubblicato sul blog della Rete Zero – Sei di “Save the Children”, di cui la Piombini Sensini Onlus fa parte, l’articolo di Gloria Lanciotti, counsellor educativo, mediatrice familiare, formatrice e supervisore educativo dell’Associazione.

Merende nello zaino, ansie nelle tasche, sguardi smarriti, pensieri frettolosi, mani sudate, lacrime: il momento del distacco è arrivato. Nidi e scuole dell’infanzia aprono le porte e i giardini a bimbi e bimbe e ai loro genitori.

In questa fase di ambientamento del genitore e del bambino, costruire alleanze tra servizi educativi e famiglia è molto importante. Ma come creare una buona relazione tra scuola e famiglie e favorire l’inserimento del bambino?

Ci fornisce qualche consiglio Gloria Lanciotti, di Piombini e Sensini, associazione di Macerata, partner della nostra Rete Zero-Sei.

NIDO E SCUOLA DELL’INFANZIA: DALLA SCELTA ALL’INSERIMENTO

Il bambino e la bambina vengono accompagnati dal genitore, che ha scelto il nido o la scuola dell’infanzia come un luogo adatto per il proprio figlio o la propria figlia. Da quella scelta si è generato un filo invisibile che arriva fino all’educatrice e alle docenti che accolgono il bambino o la bambina e dovranno essere consapevoli che quel primo lancio richiede attenzione, cura e futuri rilanci ben misurati.

Il genitore, infatti, ha bisogno di sentire quel pezzetto di morbido filo come il primo segmento di una coperta capace di avvolgere la crescita sia del figlio-a sia della famiglia di cui esso/a è parte. Il legame per divenire tessuto multicolore ha bisogno di tempo, ascolto ed osservazione non giudicante verso il bimbo-a e la sua famiglia.

COME CREARE UNA BUONA RELAZIONE TRA SCUOLA E FAMIGLIA?

Agli adulti coinvolti potrebbe essere necessaria una buona dose di attenzione non giudicante verso lo spazio-scuola e verso lo spazio-famiglia: accogliere un bambino o una bambina e la sua famiglia, vuol dire affiancarsi ad un mondo che ha trame di vita quotidiana già sperimentate e che speriamo si collochino all’interno di una progettualità ben condivisa dagli adulti.

E così a scuola o al nido, spazi, tempi ed azioni di vita pratica si stagliano in un orizzonte educativo pensato e creativamente attuato da professionisti competenti. Nutrire questo primo seme di fiducia, sospendendo parole valutative verso la scuola o la famiglia, vuol dire iniziare a dare spessore al tratto del filo lanciato nei primi momenti di conoscenza dei nuovi contesti di vita del bambino o della bambina. Acquisita ed allenata questa pratica di sospensione del giudizio, possiamo osservare con attenzione come stanno il bambino o la bambina: è contento/a di prepararsi per andare a scuola, si muove con serenità nello spazio del nido o della scuola dell’infanzia, ha una narrazione ludica o verbale del tempo trascorso a scuola?

Dal terreno della osservazione il dialogo genitore-educatore/trice si nutre in modo autentico, avendo come unica direzione il ben-essere del bambino o bambina: lo sguardo dell’adulto non è quindi rivolto all’altro adulto compagno di “tessitura”, ma a dare centralità al bambino e alla bambina così da ampliare le reciproche prospettive.

Solo così, un bambino o una bambina potranno sentirsi accompagnati nella propria crescita da persone adulte che li aiutano ad integrare le distinte parti di sé.

Per conoscere meglio il nostro programma visita la pagina dedicata a Rete Zero-Sei per approfondimenti tematici, news riguardanti bambine e bambini tra 0 e 6 anni.

Per ulteriori approfondimenti sul mondo dell’infanzia e dell’adolescenza consulta il blog di Save the Children.

 

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